Fuori pioveva e avevo le
scarpe infangate. Le strofinai per terra subito dietro la linea gialla, tre o
quattro volte, mentre attorno cresceva il brusio delle settemmezza e la puzza
di mattino si faceva nuvola, intasando le narici e il buonsenso di vergognoso
disgusto per la vita. Il pavimento era un mare di linoleum nero a cerchietti,
rigato e sfaldato e ingrigito dal mio lavoro: zampettavo alternando il destro e
il sinistro, tirando il tallone indietro, memore delle urla della mia vecchia
professoressa di educazione fisica delle medie, che mi strillava continuamente
di sollevare quelle cavolo di gambe – e poi ci si domanda perché marinavo
quelle lezioni per giocare negli spogliatoi alle carte dei Pokémon. Non
guardavo le persone attorno a me, coi miei superpoteri potevo percepire che
stavano esponenzialmente aumentando e di conseguenza, con la mia superintelligenza,
potevo arguire che la metro stava per arrivare. Smisi di ruspare e alzai lo
sguardo verso il tunnel. Un puntino giallo si faceva via via lucciola fuoco
fatuo kamehameha cometa treno, e urlava come una cazzo di Banshee zitellona.
Ora che ci penso più che una kamehameha sembrava un hadoken; che poi già ai
tempi mi chiedevo, proprio per questo motivo, se Gouken, il maestro di Ryu e
Ken fosse stato compagno di banco di Muten, il Genio delle tartarughe, maestro
di Goku: c’erano un po’ troppe coincidenze onomastiche per i miei gusti, quindi
non approfondii mai la faccenda. Chiusi gli occhi e mi immersi nel
chiasso. Mi fece tornare fra i mortali una vecchia che voleva salire sulla
metro, che noi giovani eravamo sempre lì a perdere tempo e drogarci e usare gli
smàrfoh, che credo fossero gli smartphone. Mi feci spingere senza ritegno né
dignità virile dalla vecchia, e penetrai, in un grottesco amplesso corale,
l’ammasso di carne che strabordava dal treno. L’escatologico aroma di morte venne
sostituito da un più scatologico tanfo di merda, credo consustanziale alla natura
stessa della metropolitana, a lei connaturato, in poche parole compreso nel prezzo
del biglietto. Che curioso il corpo umano, alle settettrentaquattro,
presumibilmente un’oretta dopo il risveglio, già era in grado di produrre
ettolitri di sudore. Certo, è probabilmente che la metà dei miei amabili
compagni di viaggi non vedesse una saponetta da giorni o settimane. Se fossi
stato solo un pelino più razzista, avrei potuto scrivere un trattato sugli
aromi delle singole etnie, con tanto di tabelle, raffronti, miscugli, alberi
evolutivi, una figata insomma. Cazzo di genitori sessantottini, me lo avete
sempre impedito.
[continua, non so quando non so dove... Anzi, ora che l'ho scritto ve lo dico, continua qui]
Grazie per essere tornato alla prosa, ad una certa prosa, bella.
RispondiEliminaTurbinio di emozioni. Viva le (dernier) metro.
This was earth-shattering at the time and really paved the way for the consoles of today.
RispondiEliminaThe "Share" button allows live-streaming of game content
and the ability to post those videos or screenshots to social network sites.
Naturally, with the i - Pad being hyped as simple and ultra-responsive, having a touchscreen is just a
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