Svegliarsi con l’insana
ansia di fare qualcosa. Soddisfare i primarissimi bisogni scatologici.
Compiere meccanicamente i soliti gesti mattutini: svitare, sollevare, colmare,
rimettere, riempire, riavvitare, aspettare, versare, ingollare. Iniziare a
collegare i dati che arrivare dall’esterno, interpretarli e dar loro un senso. Accorgersi
che, ops!, non si ha più un orizzonte da inseguire. Grattarsi la chiappa mentre
ci si ustiona il palato col caffè. Fissare la gazza ladra che zampetta fuori
dal balcone, mettere la tazzina nel lavandino, andarsi a fare una doccia.
È bello essersi laureati
e, per ora, non fare un cazzo…
Ma congratulazioniiiiiiii
RispondiEliminasiete gay
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