Si, amico mio, lo so. Io lo so, lo sento dal profondo del
mio cuore, che siamo uguali. Non importa che tu abbia quei capelli sparati,
quel muscoletto unto che spunta dalla Lacoste, non importa che tu abbia le
sopracciglia rifatte o che tu tenga il ritmo col piede nonostante in sottofondo
ci sia questo orribile pezzo di Rihanna o di non so quale altre popstar dal
petto ambito. Stavolta no, non voglio dare retta al buon vecchio Darwin, che ha
tracciato diversi gradini di evoluzione fra me e te (chi dei due stia più in
alto su questa scala, per carità, è a libera interpretazione); davanti a tutto
questo siamo eloquentemente, disgraziatamente, semplicemente lo stesso tipo di
creatura. Le nostre fidanzate vanno e vengono e si provano vestiti e ce li
portano a far vedere, e si fanno vedere da noi prima in un modo e poi in un
altro, ci chiedono pareri per non ascoltarli, riprovano le stesse cose, si
cambiano, si scambiano, si alternano, afferrano, arraffano, indossano, gettano,
svestono, vestono, specchiano, piangono, chiedono, sbuffano, corrono avanti e
indietro fra i corridoi di questo mostro prefabbricato e sterile chiamato
Outlet.
E noi ce ne stiamo inebetiti, in balia degli eventi, amorfi, stanchi,
incurvati. Incrociamo i nostri sguardi, non ci diciamo niente, ma un po’ mesti
lo capiamo. E non c’è bisogno di altro, fratello. Quasi ti offrirei da bere,
nonostante il tanfo del tuo dopobarba sia insopportabile, nonostante
probabilmente tu voti PDL, nonostante il fatto che l’ultimo libro da te letto
sia il sussidiario, nonostante – non mentire, lo so – tu sia della Juve. Io e
te, della stessa carne e dello stesso sangue, a soffrire del male di vivere,
davanti alle nostre Beatrici, che sfrecciano con tele e stoffe e gonne e maglie
e top e slip e gloss e short, e ci esortano a essere presenti, attivi,
partecipi della loro "vita".
La verità, amico, è che mi sembra di essere ne L’alba dei
morti di Romero. Già, probabilmente nemmeno sai di cosa stia parlando (anche perché
non ti sto parlando, deve essere qualche forma di telepatia… Se mi stai capendo,
non farmi un cenno con il capo. Ottimo.), te lo consiglio però. È più eloquente
di mille sproloqui sul consumismo e sulla massificazione.
No amico, non credo lo diano anche in 3D.
Io ho visto "La notte dei morti viventi" questo Halloween e devo dire che a distanza di..mmm..44 anni?! Faceva abbastanza ridere XD
RispondiEliminaSi lo so, è un commento inutile :) Ma non ho dormito nulla, è prima mattina e i neuroni non sono connessi. XD
Ciao caw!
Prova con una motosega, funziona sempre.
RispondiEliminaSu dai!! così no!!! Forse dal punto di vista biologico siamo tutti uguali ma solo da quel punto di vista.
RispondiEliminaQuesta riflessione dimostra che tu non sei uguale a quel gobbo tamarro!
Pensare, scrivere, esporsi, avere un'opinione non tutti sono in grado di farlo!
Per fortuna non siamo tutti uguali...io non voglio essere quel bianconero zarro! e non lo sarò!
@Marco: Si, è piuttosto spassoso :) "L'alba" è già più coinvolgente!
RispondiElimina@OrsaBipolare: eh, ma fa rumore!
@WYW: Hai colto nel segno, il discorso della Juve è il peggiore! :D
Anche se con un certo ritardo passo volentieri a ricambiare la tua gradita visita al mio blog.
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