sabato 13 agosto 2011

Meditatio aestatis novae III - Monitus de locis videndis

[Nei secoli intercorsi fra oggi, 15 dicembre 2012, e questo post, facebook ha fatto le bizze e non potrete più vedere le foto. Tiè]

Resoconto della vacanza? Dio me ne scampi, la pigrizia mi si è avvinghiata addosso, non riuscirei. Diciamo che vi consiglio due o tre posti da vedere.

Anzio
Anzio è una cittadina piuttosto triste come tutte le cittadine di mare di quel tipo, con tanti angoli davvero carini invasi da frotte di turisti incivili e burini, centinaia di ristoranti tristi e impersonali, blocchi di cemento fatiscenti pieni di residence, alberghi e simili. Quando però passeggi sul lungomare e di colpo ti trovi davanti questo
(che, per inciso, sono i resti della domus Neroniana, la residenza estiva dell’imperatore Nerone, costruita sul già esistente palazzo di Augusto [che a sua volta sorge sui resti di tre ville di età repubblicana] – e si noti, è l’unico parco archeologico che dà su una spiaggia), o mentre ceni ti capita di vedere questo
(e, sempre per inciso, Anzio è città di pescherecci, con del pesce buono ma buono buono), ti dici che, tutto sommato, merita una vacanza. Anche perché, quando sarai annoiato dalla triste vita borghese vacanziera, in mezz’ora di treno sei a Roma. Mica cazzi, direbbero gli autoctoni.

Ponza
Le isole hanno quel nonsocché. Ponza non fa eccezione, anzi. È colorata, vivace, piena di giovani, ma anche di abitanti locali, di negozietti, anche (se vi inoltrate) di contadini, riserve naturalistiche, resti archeologici.
Il fascino e il brivido di vivere, per qualche giorno, completamente staccati dal resto del mondo (seppur con tutti i confort, le discoteche, i negozi del caso) è stuzzicante. Se poi c’è questo mare…
(è la spiaggia di Frontone, comodamente raggiungibile tramite il servizio di battelli; 4 euro al giorno, si può fare alla grande).

Ninfa
Questo posto è un miracolo. Un’antica città medievale, già romana, andata distrutta nel corso dei secoli. Un’esponente dell’ultima famiglia di possessori, i Caetani (l'apostrofo non è un errore, è che l'esponente è femmina), che nel 1921 decide di costruirci, intorno, un giardino all’inglese.
La Fondazione Caetani (che ora gestisce il giardino, dopo l’estinzione della famiglia negli anni ‘70) fa un lavoro fantastico, tieni tutto in ordine e fa entrare pochissime persone l’anno (noi siamo, per puro caso, seguendo un cartello, riusciti ad entrare nell’unico giorno di agosto di apertura), rigorosamente scortate dalla guida.
Veramente fuori dal mondo e dal tempo.

Sermoneta
Questo posto lo conoscete ma non sapete di conoscerlo. Qui sono state girate alcune scene di “Non ci resta che piangere” e diversi altri film e fiction. Il paesino è meraviglioso, tutto in pietra e tenuto veramente bene. Non ci sono molti turisti, ma diversi posti autentici dove mangiare e comprare prodotti del posto.
Il fiore all’occhiello è il castello, sempre appartenuto alla famiglia Caetani e sempre gestito dall’omonima fondazione.
Uno dei castelli meglio tenuti che abbia mai visto, semplice e affascinante, con un panorama mozzafiato e, anche in questo caso, una guida competente.

Insomma, se siete Laziali avete tutti i fine settimana che volete per andare a vedere questi posti. Se non lo siete, come me, sfruttate l'occasione e uscite un po' dai soliti giri da agenzia turistica, ne vale la pena.

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