Berlino è figa, niente da
dire, potessi non tornerei più indietro: si vive bene, costa poco, è giovane,
piena di cose da fare e da vedere, etc... Ma non sono tutte rose e fiori, eh. E
non parlo della neve a fine marzo, delle temperature polari, dei ciclisti che
ti investono se cammini per sbaglio sulla pista, del fatto che non accettino Mastercard o Visa da nessuna parte, della difficoltà a trovare verdura fresca
di stagione. Queste sono bazzecole. È che da qualche anno, in seguito a
migrazioni di popoli e cataclismi ambientali vari, è giunto a Berlino l’Homo
Hipster (HH), una specie noiosa, fastidiosa e, soprattutto, infestante.
Certo,
certo, oh amico italiano, ce li avete anche voi gli HH, lo so. E infatti,
probabilmente in conseguenza alla legge Bossi-Fini sull’immigrazione, buona
parte degli hipster berlinesi viene dal bel paese dove ‘l sì suona: partono in
gruppetti di cinque o sei, con in spalla qualche vinile, un opuscolo di Wallace
(non William, purtroppo) e la Lonely Planet, impavidi nell’affrontare Alpi e
Foreste nere, forti nel loro jeans attillato e nella magliettina dei Talking
Heads (che si staranno rivoltando nella proverbiale tomba), e raggiungono la terra dello ja, dove
scavano piccole tane a Kreuzberg, Prenzlauer Berg o Neukölln.
Voglio subito
rassicurarvi sul Filologo di provincia, lui è un portatore sano (o forse solo
quiescente?) di Hipsteria, quindi potete andare a leggere il suo blog senza
eccessiva tema.
Orbene, tornando a noi,
se cercate un buon posto per fare Hipster-watching, non c’è niente di meglio di
uno dei taaaaaaantissimi mercatini dell’usato della città. Il più figo e famoso
è quello che si tiene ogni domenica a Mauerpark: libri, vinili (che
piacerebbero al Filologo di provincia), vestiti usati, giacche militari, eskimi
(si dirà così il plurale?), chioschetti di cibo di ogni tipo (io vado dal
turco, gli HH preferiscono i veggie-burger), dvd e videocassette introvabili,
lego, playmobil (che qui ancora vanno di moda), macchine fotografiche di ogni
tipo (si, soprattutto Polaroid e Reflex, per la gioia dei modaioli), borse,
foto, stampe, bici usate, bici rubate, targhe, bigiotteria, cappelli, ombrelli,
righelli (giuro! E c’era anche una Casio degli anni ’80 e un compasso della DDR)
e mi fermo qui perché sennò vi faccio perdere il gusto della sorpresa.
C’è da dire che Mauerpark
è un parco, e quando piove o nevica (circostanza tutt'altro che rara) s’impantana tutto; ma il vero
Hipster, impavido, non teme la fanghiglia, perché ha i jeans stretti e col
risvolto, lui, e non teme nemmeno il freddo, perché si accompagna sempre e comunque
col caffè comprato da Starbucks due o tre ore prima, tenuto caldo da una barra
di plutonio radioattivo messa in infusione.
Ma anche io, nonostante
neve, freddo e Hipster, sono riuscito ad accaparrarmi un pezzo da novanta,
domenica. Frugando in una bancarella tenuta da un ciccione di cinquant’anni con
la maglietta dei Clash e i capelli come Blixa Bargeld (visione angelica in quel
marasma di fighette), ho trovato e comprato, per quattro euri, il dvd del
capolavoro tutto italiano Star Crash – Scontri stellari oltre la terza
dimensione, pessimo/ottimo epigono di Star Wars per la regia di Luigi Cozzi,
che vede l’esordio dell’irreprensibile David Hasselhoff (forse qualcuno lo
ricorderà come il Mitch di Baywatch, o per aver interpretato se stesso nel film
di Spongebob).
[So di essere maledettamente erotico, smettetela di scrivermelo!]
E, sfortuna vacca, ho poi scoperto che Hasselhoff era a Berlino,
proprio quel giorno, per manifestare contro l’abbattimento del muro.
Cazzo, questo dvd reclamerà per sempre un autografo sì prezioso.
Sicché, amici cari, se
volete venire a Berlino le strade sono queste:
- siate Hipster;
- siate portatori sani o vaccinati;
- Fate tutto ciò che un Hipster non farebbe mai (come indossare la camicia che indosso io nella foto, o guarda film che non siano di Wes Anderson o di Jean-Pierre Jeunet).
Ora vi saluto, devo
andare a fare la pizza, e noi a Berlino la facciamo così, dopo esserci scolati
una birra:
[Per inciso: la mia ragazza stende la pizza, io mi scolo la birra]
Ahahahaha mia sorella vive a Berlino da qualche mese e si lamenta sempre dell'invasione degli hipster xD Pure nei centri sociali famosi, dice.
RispondiEliminaPerò c'è il museo dei Beatles u_u
Enri sei un genio!
RispondiEliminaIo ti voglio del bene anche se hai abbandonato il nostro buco del culo mondiale per andare a farti bello nelle capitali Hipsteriche d'Europa, Berlino e prima ancora quel posto brutto che citano tutti gli strettoni di noi altri. Se vengo in Germania mi fermo a Mudau, sappilo. <3
RispondiEliminaPer altro non dimentichiamo l'interpretazione del nostro David preferito in quel capolavoro dell'inutile che è Piranha 3DD
RispondiElimina