domenica 4 luglio 2010

Iudicium - "Di questa vita menzognera"


Lo so. Non vale continuare a riciclare cose vecchie. Ma, come avrete visto, non c'è proprio niente di nuovo su cui scrivere...

Non vi ho mai parlato di uno dei miei romanzi preferiti. Che è stato scritto, piuttosto in controtendenza rispetto ai miei gusti, in questo decennio. "Di questa vita menzognera" (Feltrinelli 2003) è un grande libro per tanti motivi: innanzitutto per l'enorme cultura di Giuseppe Montasano, cultura letteraria, filosofica, popolare, politica... Montesano incasella questi tasselli iper-intellettuali in un enorme mosaico di citazioni e rimandi, con maestria e precisione; inoltre per la carrellata di personaggi, alcuni caratterizzati simbolicamente, altri psicologicamente, altri ancora in modo molto più ambiguo ed interessante (il dandy Cardano, in eterno bilico fra essere e apparire, mentire e giurare), ma tutti indimenticabili nella loro umanità grottesca; poi l'attualità, ingigantita ed esagerata ma mai distorta, con una gran dose di fantasia tutt’altro che gratuita; infine lo stile, secco, teso, mordace, vissuto (magistrale l'uso del discorso indiretto): la tastiera di Montesano tocca un po’ tutti i registri, dal tragico al demenziale al poetico, con numerose contaminazioni (anche dialettali).

La società, ci dice Montesano, imbocca strade pericolose: il popolo è un gregge pronto a seguire il primo che passa; la classe dirigente, incarnata nella famiglia dei Negromante, ben lungi dall’essere illuminata, è pacchiana, arrogante e criminale; gli oppositori individualisti, flebili fiammelle che splendono nell’oscurità generale (il dandy Cardano, l’evangelico Andrea, Bianca, Nadja, il misterioso Scardanelli) sono falliti cronici, quasi per statuto.
Ci sono speranze per il mondo di oggi? E’ ancora possibile salvarsi dalla falsità e dalla corruzione imperanti, come auspica Scardanelli, “perché una rosa è una rosa, il pane è il pane, la bellezza è la bellezza”? Forse la risposta è nella poesia di Blok da cui Montesano prende il titolo del suo romanzo:

"Ma di questa vita menzognera
cancella l'untuoso rossetto
e, come talpa timida, nasconditi
sotto terra alla luce ed impietrisci,
tutta la vita odiando con ferocia
e tenendo in disprezzo questo mondo,
e anche non vedendo l'avvenire,
dì no ai giorni del presente."

2 commenti:

  1. Un libro assolutamente da non perdere.Così appare dalla tua recensione precisa, acuta, coinvolgente. Da domani sarò assente per una decina di giorni ... e senza computer. Ho già raccolto un po' di libri e "Di questa vita menzognera" (titolo talmente suggestivo) l'ho segnato per comperarlo domani.
    Mi farò viva al rientro.

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  2. La storia della famiglia Negromonte che vuole trasformare la città partenopea in un parco a tema storico, mentre un gruppo di dissidenti cerca di opporsi e tutto crolla.
    Un bellissimo libro..
    Ne abbiamo parlato anche noi su: www.italianguidebook.com
    Ciao

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