martedì 5 luglio 2011

La notte della rete


Lo so, ultimamente ho questo fastidioso risveglio di coscienza per i problemi sociali e politici del paese. Spero che passi presto. Intanto sfruttiamo l'ondata di presbenismo: seguo l'iniziativa di tanti blogger, su tutti Metilparaben, contro le decisioni di quei bruti dell'AgCom. Riassumendo (ma trovate tutto qui e qui), il 6 luglio, ossia domani, i tirannici di cui sopra voteranno una delibera per oscurare o cancellare a loro discrezione conteuti da qualsivoglia blog. O tempora o mores. Qui di seguito trasmetterò in streaming "la notte della rete", quattro ore di interventi e contenuti sull'argomento (qui tutte le informazioni per gli amanti dei social network [ok, basta Link]). Oscula!

sabato 2 luglio 2011

Altercatio virorum de mulieribus - "Orgoglio e pregiudizio" II



Giobbe: Oh, senti un po', ma secondo te Laura…
Patronio: Mmmm… Ancora con ‘sta Laura… Giò, vedi di piantarla, stiamo sempre punto e da capo con ‘sta storia!
G.: Eddai, non fare lo stronzo! Sei tu quello che dice che bisogna parlare come femminucce e cose così. Stammi a sentire e basta, dai.
P.: A parte che io parlavo di aspetti tecnici. Poi cosa stai ancora lì a pensare a Laura? Fatti furbo. Pensa al tuo muscolo pubococcigeo che è meglio.
G.: Patrò, come faccio a pensare ai tuoi esercizi del cazzo in questo momento? Tanto io lo so, sicuramente adesso la mia Laura starà allenando il muscolo pubo-vattelapesca di qualcun altro, porca troia.
P.: Eh, che vuoi che ti dica! Vuoi la verità? SI, secondo me sta giocando con gli allenatissimi organi sessuali di un allenatissimo bellimbusto, occhei?!
G.: Che figlio di puttana che sei però, Patrò. Ti è tanto difficile consolarmi?
P.: Si, perché sei un cretino e sono settimane che ti consolo e non serve a niente. Tempo mezza giornata e ricominci.
G.: Ma io pensavo…
P.: Eh, attento a non fare troppi sforzi, che non sei abituato.
G.: Patrò ti spacco la faccia se continui così!
P.: Vabbè, scusa di nuovo. È che sei il classico maschio che sbaglia e non impara dai suoi errori.
G.: Il classico maschio?
P.: Eh. Come gli animali che si avvicinano al fuoco, si scottano e dopo un’oretta tornano a toccare il fuoco. Le donne sono il futuro invece. Continuano a evolversi. Sono subdole, piccole, perfette macchine darwiniane.
G.: Eh? Stiamo parlando dello stesso sesso? Quelle che piangono sempre e si disperano e non sanno controllare i loro sentimenti?
P.: Ebbravo Giò. Vedi, tu sei la preda perfetta per loro. Pronto a cascare nel tranello. Giò, è tutta una strategia! Come gli opossum o che diavolo di altri topi quando si fingono morti.
G.: Cioè, secondo te quindi Laura mi ha lasciato e ora si fa in giro le altre persone per riconquistarmi?
P.: No, Laura lo fa perché fai schifo, è un’altra storia, e non vuole tornare da te.
G.: Grazie, sempre di conforto…
P.: Ma allora non capisci? Il conforto è un’arma, non una cura! Ed è la LORO arma. Ci marciano sopra. Ascoltami. Due si lasciano. Lui piange per mesi. Lei, casualmente, dopo due settimane si scopa già un altro. È empiricamente comprovato, è strategia!
G.: Patrò, ma non ti sembra di esagerare con ‘sti pregiudizi? Lo sai che se c’è da parlare male di quelle lì sono il primo, ma pensare a una cospirazione mi sembra una stronzata…
P.: Ma è per questo che funziona, è inaspettato e inaspettabile! Poi non è che si mettano d’accordo, è il loro DNA. Però fanno discorsi fra loro, imparano l’una dall’altra. È per questo che dobbiamo adeguarci.
G.: Si ma se mi hai detto che non devo parlare di problemi…
P.: T’ho detto che non devi fare la vittima e la fighettina. La loro arma è il pathos. Ti tengono appeso a un filo… Poi lo sappiamo, tu a letto fai schifo e sei egoista, questo a loro non piace. Ma non te lo diranno mai che è per questo che ti lasciano tutte.
G.: Guarda, io avrei anche una cosa di lavoro da fare, magari facciamo che mi spieghi un’altra volta le tue stronzate. E per inciso non mi sei servito a niente.
P.: Fai come vuoi. Non ascoltarmi! Vai a fare il piagnucoloso e a lasciarle canzoni su facebook mentre lei si fa sbattere dagli altri, bravo. Me ne vado anche io và, che mi hai fatto incazzare, devo ancora fare due sedute di allenamento del PP oggi.
G.: ‘Fanculo.

giovedì 30 giugno 2011

Altercatio virorum de mulieribus - "Uomini che parlano di donne" I


Giobbe
: No ma in che senso “orgasmo multiplo maschile”?
Patronio: Eh, secondo te? Nel senso che è un orgasmo, che è multiplo e che è maschile.
G.: Cazzo, cioè nel senso che vieni tipo tante volte?
P.: Si, “che vieni tipo tante volte”.
G.: Sembra figo.
P.: Già.
G.: Che poi… Figo… Non lo so.
P.: Bè. Alle donne piace avere orgasmi multipli. Credo potrebbe piacere anche a noi.
G.: Vabbè ma le donne sono diverse.
P.: Essì. Diverse sono diverse.
G.: A loro piacciono quei film lì, piacciono i preliminari, piacciono le moine, gli abbracci dopo che ce le siamo fatte, a loro piace parlarne, e parlare, parlare, parlare…
P.: Occhei, occhei, ho afferrato. E sono d’accordo. Cioè, non sono d’accordo sul fatto che piacciano solo a loro quelle cose, ma sul fatto che siano diverse si.
G.: Perché, ti piacciono i film smielati?
P.: Dio me ne scampi. Bè. “Harry ti presento Sally” non era male, però.
G.: Vabbè che c’entra, lì c’è la scena che lei simula l’orgasmo, fa morire!
P.: Ah ecco, l’orgasmo. Torniamo a noi. Ecco, ho letto su ‘sto sito che con opportuno allenamento si può arrivare a un controllo del Pavimento Pelvico (d’ora in avanti PP) tale da raggiungere Orgasmi Multipli Maschili (OMM).
G.: Eh, ma ti continuo a dire che sulla carta è figo. Però boh, io anche con uno non mi trovo male, anzi. Mi viene voglia, lo raggiungo e amen. Poi… Allenamento?!
P.: Si, buzzurro che non sei altro, allenamento. Ginnastica di Kegel, per esempio.
G.: Di Cheghel?
P.: Eh, di Kegel. Sai quando fai pipì e provi a trattenerla? Ecco, ogni tanto quando sei seduto a guidare o a leggere o a guardare la tele, contrai quegli stessi muscoli lì, che poi sono il PP, per dieci secondi e poi rilasci per altri dieci e così via. Esercizi di Kegel.
G.: Ma mi stai prendendo per il culo, vero? Devo trattenere la pipì e vengo tante volte?
P.: Idiota. Non è che devi trattenere la pipì, devi contrarre quegli stessi muscoli con cui trattieni la pipì. Il PP! Cioè, non PP nel senso di pipì… Vabbè, mi hai capito.
G.: Io veramente non ho capito niente.
P.: Ma davvero…?
G.: Oh, vuoi botte?!
P.: E smettila, cavernicolo. Guarda che Quelle (d’ora in avanti Q) sono avantissimo rispetto a noi. Loro parlano di sesso, fanno gli esercizi di Kegel, si scambiano opinioni e consigli. Q sono avantissimo. Q sanno contrarre il PP e avere OM. E sai cosa? Loro si eccitano in tanti modi diversi, noi siamo piatti.
G.: Occhei, quello che ti pare. Però prima di tutto non parlare con ‘ste sigle che non capisco un cazzo.
P.: Vabbè, è pratico. Pratico. Comunque dovremmo emanciparci. Noi poveri diavoli dovremmo iniziare a parlare di sesso e di donne e di rapporto fra donne e sesso.
G.: Io con te non ci parlo di sesso. Mi fai paura.
P.: Eccolo, vai coi pregiudizi. Se parlo di sesso sono frocio, vero?
G.: Inizio a pensarlo da qualche minuto…
P.: Troglodita. Quando tu sarai lì a piangere perché soffri di incontinenza, di prostata, di eiaculazione precoce, o semplicemente perché Q non ti cagano più perché sei una chiavica a letto, noioso, egoista e banale, ricordati del tuo amico che ti voleva salvare la vita sessuale.
G.: Tu sei malato. Però vabbè, ti voglio dare corda. Boh. Magari c’hai ragione. Però, porca troia, niente sigle e cose perverse. Teniamoci sul vago.
P.: Occhei, occhei. Scusami, mi avevi fatto incazzare.
G.: Eh, vabbè. Allora, dicevi di ‘sto orgasmo multiplo…
P.: Bene. In sostanza ti permetterebbe di oscillare fra la zona di Plateau e di orgasmo almeno tre o quattro volte prima dell’eiaculazione!
G.: Occristo, iniziamo bene…

sabato 25 giugno 2011

Meditatio aestatis novae I - Silentium



Tributerei grande gratitudine, massimi onori, imperitura memoria a chiunque inventasse un segno grafico per indicare il silenzio. No, il punto (.) non indica silenzio, indica una pausa dopo che si è parlato e in attesa che si parli ancora. Neanche il rigo bianco, quello si salta, non si fissa in silenzio. Nemmeno i puntini di sospensione (… [e ricordate, sono sempre e solo tre i puntini {perché poi “puntini”? Sono forse più piccoli dei punti?}, che orrore quando si vedono questi accumuli di macchiette imploranti ai piedi delle lettere…]) lo rappresentano; alludono più, appunto, a una sospensione, a un indugio, a un sospiro.
Il silenzio è altro e non è, evidentemente, simbolicizzabile.
È, al contrario di quanto si pensi, altamente stimolante, allusivo, percepibile, palpabile. Il silenzio ti entra dentro e si impossessa delle tue facoltà, le acuisce, le alleggerisce. Non è simbolicizzabile, ma non è nemico della parola. Anzi. I migliori momenti di silenzio della mia breve vita sono stati in compagnia delle parole. Il contrario del silenzio è il rumore, non è la parola. Il silenzio in realtà sa essere molto eloquente. Rafforza i sensi, anche il quinto e mezzo, quello di Dylan Dog, anche il sesto, quello di Bruce Willis, anche il settimo, quello di Pegasus e amici. Il silenzio non giudica ed è amico perfetto, ascolta e annuisce, in silenzio, è ovvio. Non dà consigli avventati. Non parla mai di cose di cui non ci capisce un cazzo.
Il silenzio non è che non possa convivere con certi suoni. Devono essere suoni fissi o ciclici, le fronde degli alberi, le onde sugli scogli, le cosce che fremono. La natura quando parla, lo fa nel silenzio. L’orgasmo vero è quello del silenzio successivo all’orgasmo canonico. Il silenzio, poi, nasce a ben vedere dal rumore. Quando suono in saletta o ai concerti, per mezz’ora ho le orecchie che sibilano. È il silenzio che reclama il mio cervello.
C’era quel proverbio o indovinello o insegnamento Zen o Tao o Buddista. Vabbè, non so cosa fosse, era un aneddoto carino. Il maestro chiede al suo allievo: “Un albero che cade in una foresta deserta, senza nessuno che possa sentire: fa rumore?” Probabilmente “fa” silenzio, o almeno me lo immagino così. Prima di Kant, forme a priori, rivoluzioni gnoseologiche varie, un monaco zen-tao-buddista aveva già capito diverse cose a riguardo. Anche noi occidentali qualcosa l’avevamo inteso, ma già conoscerete le storielle pitagoriche sul suono delle sfere celesti che, nella sua perfezione, genera quello che per noi è il suono più armonioso, il silenzio.
Ma non scomodiamo i massimi sistemi. Il silenzio è una cosa così intima e quotidiana che a volte passa sotto… silenzio. Chessò. Io e mio padre passiamo ore a fare bellissimi discorsi senza parlare. E ci capiamo e sorridiamo. La notte voglio sempre addormentarmi per ultimo, a casa, per “sentire” l’atavico vuoto acustico.
Insomma, eremiti di tutto il mondo, unitevi. Ribellatevi. State zitti e pretendete il silenzio.

giovedì 7 aprile 2011

Carmen

Vai, lento e con tanta lena truce
trucidare, Achille, i figli di Troia
devi, tracannarne il tragico sangue,
forse il tritro e ritrito ossario, stridulo
ti chiama, è Patroclo triste e tremante
dall’Orco trapana il cervello spento
trama lugubri ritorni nei sogni,
non pensare, strappa loro le carni,
“taratantara” dici tu, o terribile
uomo-mostro-artiglio-e-rostro veloce
con denti digrignanti e sentenziosi:
sei la mano del fato, sei la gru
foriera di migrazioni finali,
la tua, la sua, quella del mondo
che non capisce, zittisce; per loro
passa uno squillo tremulo di tromba
soltanto, un lontano tallone eroso,
cavalli che corrono e piano scartano
un corpo esanime, in cerchi continui,
uguali, terreni, sottili, eterni.

giovedì 3 marzo 2011

Carmen - "Devotio"

Con smania di mani
lambisco le tue membra,
stamane l’immane manto
del mondo che mena la finta
parata delle maschere mute
ho smerigliato, ho smembrato,
sarò Publio Decio Mure,
le tue mura d’incertezza assedierò
attingerò dal mantice
tutto il mana necessario
m’avventerò sul tuo esercito
di sprezzatura armato
ammanettato
repente morirò
ci sacrificherò
entrambi
ai morti dei Mani

martedì 25 gennaio 2011

Delirium Hibernum - Scrivere e affini


[Qui ci starebbe da dio una bella immagine
di una penna a inchiostro che scrive in grafia
elegante o una macchina da scrivere degli anni '70.
Si ma usate la fantasia, forza, lo dico per voi.]


Diverso tempo che non scrivo, vero. E voi, o amati e numerosissimi lettori (siete almeno 3 o 4: vi ho contati) che mi chiedete nuovi post per questo blog, sarete felici adesso. Come…? Se sono felice io…? Immagino di poter rispondere qualcosa di simile a un “sì”. Anche se non scrivo da tanto. Ma, converrete con me, come si fa a scrivere qualcosa di interessante?
Il Presidente del Consiglio dei Ministri fa festini orgiastici denominati Bunga Bunga, di ascendenza africana e presumibilmente ancestrale, con un paio di suoi amici vecchi e bavosi, famosi personaggi della politica e dello spettacolo. Viene trafugata la tomba di uno dei padri della televisione italiana, morto da poco. Parenti che ammazzano altri parenti e si incolpano a vicenda, poi si assolvono a vicenda, poi vengono lapidati, poi santificati. Viene raccontata la miracolosa guarigione di una suora, operata dall’ex pontefice, ora in aria di santità. Un telegiornale racconta che i cani (non in senso metaforico, proprio cani cani, quelli con la coda, a quattro zampe, che abbaiano, fanno la pipì alzando la zampetta di dietro e cose così) ospiti in programmi della propria azienda televisiva vengono pagati, e anche bene (per avere quelle cifre, mi spulcerei anche io in diretta, con collare, guinzaglio e qualsiasi altra cosa vogliate [tranne essere accarezzato da Signorini, quello non lo farei]), mentre non si fa menzione dei cani della tv nazionale, e si scredita una rete privata rivale perché non paga un suo cane (che per ripicca orina gaiamente sulle scenografie).
Ecco, davanti a tutto questo (ma è una selezione dell’ultima settimana, potrei ampliare), cosa mi rimane da scrivere? E ‘sti cazzi, non mettetevi a dire “ma si sa, la realtà supera la fantasia” o “che schifo Berlusconi e i ladri di tombe e gli assassini e la Chiesa e chi maltratta gli animali” o frasi del genere. Non scrivo per mancanza di idee, né per indignazione. È che per ora è tutto così succosamente interessante qui fuori… Chi me lo fa fare di mettermi a guardarmi dentro?