giovedì 13 marzo 2014

Carmen - "Ti giuro foedus, un foedus eterno..." (+ certamen!)

 [G. Amisani, "Cleopatra lussuriosa", 1900]


Qui di seguito la mia ultima composizione. Ho cercato di seguire la scia dei miei ultimi lavori, costruendo un pastiche retoricamente sostenuto, traendo materiali principalmente da tre opere preesistenti. Facciamo così, quello fra voi che azzecca più riferimenti (su Ergasterium - limando le parole ci sono già degli indizi) vince un negroni e magari pure una copia del mio libro "Dalla parte di Huàscar" (fossi in voi preferirei il primo, ma gli intellettuali siete voi...)!


Ti giuro foedus, un foedus eterno
oh Diana pelle d’ambra
che all’ombra del vestibolo
stabuli, fra bestie e speranze vane.
Lo gridi cento, mille volte a sera
lo sdegno verso il consorzio borghese
ma disperata, come una preghiera:
sparpagli la nebbia che t’attanaglia
la rabbia che t’ingabbia nel tuo ghetto
il gretto rumore dei tristi vecchi.

Ma cento, mille, ventiquattromila
baci concedimi ora,
bugie meravigliose
odiose illusioni d’appartenenza
 l’Essenza, in questo giorno di follia,
perché il sole è alla forca, ma domani
monderà nuovamente la finzione;
l’unzione delle mie labbra s’impone
(guiderdone per un rito sì grande)
io t’appartengo, ci tengo, prometto.

Non è la raia offerta sul tuo altare
o altro animale di mare o di terra,
ma tetro olocausto umano, vitale.

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