mercoledì 13 luglio 2011

Iudicium - "Dampyr 133-134-135-136"


Tempo fa, sul mio vecchio blog, si è parlato del numero 100 di Dampyr. Ora, per quanto sarebbe molto bello autocitarsi (e non sarebbe la prima volta, qui su Cawarfidae), non mi sembra il caso di riempire di virgolette questa pagina, così mi limiterò a riassumere i punti salienti del discorso. Il 100, per intenderci, era quello a colori, dove Dampyr faceva un po’ di chiarezza col padre vampirello-dal-cuore-tenero Draka e veniva spedito, dopo il ritrovamento della Swastika, in giro per il multiverso, insieme al neo-nazista Martin De Vere; e bang-bang sparava a destra e a manca incasinando dimensioni parallele, e pam-pam-pam uccideva il cattivone. Gran numero, importante svolta narrativa, riapertura completa della continuity dopo un periodo un po’ stagnante. Non esente da perplessità, però. Il ricorso al multiverso e alle dimensioni parallele è un po’ la panacea per il genere fantasy-fantascientifico-horror. Il dubbio che si potesse cadere nella banalità più assoluta c’era, e in più di qualche punto, nei numeri successivi, si è sfiorato il disastro narrativo. Ma, per l’appunto, solo lievi bottarelle; la serie ha retto e, dopo tre anni, si può vedere che il problema del multiverso non ha sconvolto le carte in tavola e, anzi, ha costituito il presupposto per interessanti sviluppi, come la bella mini-saga dei numeri 133, 134, 135 e 136.
Harlan è di nuovo alle prese con l’acerrimo nemico del padre, Lord Mardsen, il maestro di Londra. Stavolta il monello non si limiterà al doppio gioco, agli inganni, ai mostri geneticamente modificati, ma spedirà Dampyr e soci (una bella galleria di soci: oltre agli aficionados Tesla e Kurjak, anche Murphy, Samantha King e l’ex-cattivo Hulagu) in un universo parallelo uguale uguale alla Londra di fine ‘800, con tanta nebbia, tanto smog, prostitute, ma anche personaggi ameni come Jack lo squartatore e Bram Stoker (non nel senso che fanno atmosfera, ci sono proprio loro!).
Insomma, senza raccontare tutto, ché altrimenti vi rovino la lettura, si prospetta una sfida nuova e in una certa misura molto diversa dalle precedenti, per il nostro eroe mezzosangue (altro che quello lì col fulmine in testa). Boselli, autore della tetralogia, si dimostra il solito volpone, infarcendo la storia di citazioni letterarie, personaggi affascinanti, ricami psicologici (Draka è sempre più complesso e interessante), colpi di scena e quant’altro.
Sembra dunque ragionevole mettere da parte l’affair multiverso: Boselli è riuscito in questi tre anni a farlo entrare senza scossoni nel meccanismo narrativo di Dampyr, non compromettendo il carattere originario della serie e, anzi, arricchendolo di nuovi spunti e situazioni. Nel frattempo, ma ne parleremo di certo prossimamente, su Nathan Never è iniziata la tanto attesa saga della Guerra dei mondi… Per ora non male, ma siamo ancora ai noiosi preamboli politici, alla “Episode I - Phantom Menace”, per intenderci.
In generale però, è da lodare il percorso intrapreso da quelli della Bonelli, sempre più indirizzati verso la continuity narrativa e le saghe, più nerd addicted in sostanza.

2 commenti:

  1. Questo me l'ero persa! :D E io che mi ritenevo piuttosto informata sul panorama fumettistico... :)

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  2. assì? lettrice di fumetti? cosa leggi?

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